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Anche Vendola sbaglia :-)

La scorsa settimana Nichi Vendola, come presidente della Regione Puglia, ha firmato un protocollo d’intesa bilaterale con Microsoft s.r.l.. Un contratto che non contiene azioni concrete e misurabili. Si promuove genericamente l’innovazione, lo scambio di esperienze (con una sola ditta? E con gli altri, niente scambio di esperienze?), le tecnologie e gli strumenti informatici più aggiornati (e già … Microsoft, e solo lei, ha quelli più aggiornati disponibili sul mercato).

Per usare le parole del protocollo, si vogliono “promuove politiche basate sulla salvaguardia del principio di neutralità tecnologica e sulla promozione del pluralismo tecnologico” e poi si eleggono i prodotti di una singola e specifica ditta? Ecco come calpestare le buone intenzioni 🙂

Dopo una premessa del genere, mi sarei aspettato infatti reali pari opportunità per le molte imprese taliane, sia quelle che si occupano di software proprietario sia quelle che si occupano di software libero. Insomma, mi sarei aspettato un protocollo multilaterale!

Perchè non mettere attorno allo stesso tavolo Microsoft, Google, Telecom, Fastweb oltre a qualche altra impresa italiana? Forse queste aziende non sono disponibili a collaborare con la regione puglia e mettere a disposizione le proprie competenze nell’ambito delle tecnologie informatiche?

E’ sbagliato nella sostanza, oltre che nel merito, che un ente pubblico non dia a tutti gli attori presenti sul mercato ICT del territorio di propria competenza le stesse opportunità.

A mio avviso la procedura corretta avrebbe richiesto o un invito pubblico o un protocollo aperto all’ingresso di altri attori presenti sul mercato e interessati a collaborare con la regione.

Se poi analizziamo nel merito l’accordo, mi sorprende l’ipotesi di un centro di competenza congiunto Microsoft-Regione. E poi ne faranno uno Telecom-Regione, un altro Google-Regione e così via? Non sarebbe più corretto fare un bando aperto a tutte le aziende o meglio ancora, lasciare questa iniziativa, e collaborare, con qualche consorzio pugliese specializzato nella ricerca?

E poi la “chicca” è la costituzione di un comitato di indirizzo! Anche qui: ma dove si vede che un ente regionale costituisce un comitato paritetico con una s.r.l.? Casomai costituisci un comitato di indirizzo, e un protocollo, con Assinform o con Assintel o Anitec, meglio ancora, con tutte. E non devi nemmeno cambiare i contenuti del protocollo, vanno già bene così 😉

Ecco perchè secondo me Nichi Vendola ha sbagliato a siglare questo protocollo d’intesa e sarebbe un segno importante per le molte imprese ICT italiane che lo ritirasse.

Un ultimo cenno. Articolo 1 punto c) del protocollo: “promozione di programmi o progetti dedicati al settore Education che prevedono favorevoli condizioni per l’acquisto di software per le scuole”.

Caro Nichi, mi dai una mano a promuovere i programmi e i progetti dedicati al settore Education riportati in questo “dossier scuola” recentemente realizzato dal movimento italiano per il software libero? E’ tutto software disponibile a condizioni di acquisto favorevolissime; basta scaricarlo. Libero, per tutti.

Con il software si può fare innovazione?

Sono abbonato a Wired. Il costo era troppo interessante per non aderire alla campagna abbonamenti proposta per il lancio della rivista in Italia. E così quando me lo ritrovo nella cassetta della posta, al primo fine settimana utile lo sfoglio. E devo dire che non è solo una “rivista patinata” (sicuramente oltre il mio gusto estetico essenziale). Vi sono spunti e riflessioni interessanti. Nel numero di questo mese, agosto 2009, mi ha colpito l’editoriale di Riccardo Luna.

Lo spunto è l’innovazione. Trovo scritto che il decreto anticrisi darà uno sconto del 50% sulle tasse a chi investe in macchinari. Ottimo. Ma leggo anche che per macchinari si intendono proprio “macchine fisiche”, della tabella ATECO.

Ma è possibile? si chiede Riccardo Luna. Possibile che non abbiano considerato tecnologie hardware e il software?

La cosa stupisce anche me. Urge un approfondimento.

Il decreto in questione è il DL 78 del 1/7/09. Vado sul sito del Governo e trovo il dossier di presentazione. E l’articolo in questione è il numero 5, detassazione degli utili reinvestiti in macchinari. Fa riferimento alla divisione 28, macchinari e apparecchiature, della tabella ATECO. Chi non è pratico dei codici ATECO, può pensare che vada bene così.

I macchinari a cui fa riferimento la divisione 28 sono (ne riporto alcune): motori e turbine (escluso il trasporto), pompe e compressori, cuscinetti, ingranggi e organi di trasmissione, forni e bruciatori, macchine di sollevamento terra, macchine e attrezzature per l’ufficio (esclusi i computer), utensili portatili a motore, bilance, macchine per l’imballaggio, trattori agricoli, altre macchine per l’industria.

Mamma mia! Potevano essere messi dentro alcuni gruppi delle divisioni 26 (strumenti e apparecchi per misurazione), 62 (produzione di software) e 72 che riguarda la ricerca scientifica.

Ovviamente il Governo ha dovuto fare una scelta. Ma la mancanza del software mi pare proprio grave.