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Con il software si può fare innovazione?

Sono abbonato a Wired. Il costo era troppo interessante per non aderire alla campagna abbonamenti proposta per il lancio della rivista in Italia. E così quando me lo ritrovo nella cassetta della posta, al primo fine settimana utile lo sfoglio. E devo dire che non è solo una “rivista patinata” (sicuramente oltre il mio gusto estetico essenziale). Vi sono spunti e riflessioni interessanti. Nel numero di questo mese, agosto 2009, mi ha colpito l’editoriale di Riccardo Luna.

Lo spunto è l’innovazione. Trovo scritto che il decreto anticrisi darà uno sconto del 50% sulle tasse a chi investe in macchinari. Ottimo. Ma leggo anche che per macchinari si intendono proprio “macchine fisiche”, della tabella ATECO.

Ma è possibile? si chiede Riccardo Luna. Possibile che non abbiano considerato tecnologie hardware e il software?

La cosa stupisce anche me. Urge un approfondimento.

Il decreto in questione è il DL 78 del 1/7/09. Vado sul sito del Governo e trovo il dossier di presentazione. E l’articolo in questione è il numero 5, detassazione degli utili reinvestiti in macchinari. Fa riferimento alla divisione 28, macchinari e apparecchiature, della tabella ATECO. Chi non è pratico dei codici ATECO, può pensare che vada bene così.

I macchinari a cui fa riferimento la divisione 28 sono (ne riporto alcune): motori e turbine (escluso il trasporto), pompe e compressori, cuscinetti, ingranggi e organi di trasmissione, forni e bruciatori, macchine di sollevamento terra, macchine e attrezzature per l’ufficio (esclusi i computer), utensili portatili a motore, bilance, macchine per l’imballaggio, trattori agricoli, altre macchine per l’industria.

Mamma mia! Potevano essere messi dentro alcuni gruppi delle divisioni 26 (strumenti e apparecchi per misurazione), 62 (produzione di software) e 72 che riguarda la ricerca scientifica.

Ovviamente il Governo ha dovuto fare una scelta. Ma la mancanza del software mi pare proprio grave.

Open Source nella PA?

Fra i vantaggi delle soluzioni open source, quelli più consistenti sono il risparmio di costi di licenza, la possibilità di suddividere le spese di sviluppo su migliaia di enti utilizzatori, i formati di dati aperti per un vero interscambio, la gestione remota dei backup e l’opportunità di avere una formazione continua condivisa.

L’OpenSource è in grado di sostenere la crescita dell’industria italiana del software e la pone in grado di competere con le grandi multinazionali. Questo è un settore in espansione, formato da molte piccole imprese, quasi sempre gestite da giovani, e capace di infondere al mercato un forte contenuto di innovazione e creatività.

concorso softwarelibero@scuola

Il Gruppo Utenti GNU/Linux Vicenza, Redomino, il Comitato Genitori del Liceo Quadri e l’AS Vicenza Basket hanno indetto un concorso scolastico, intitolato a “Franco Carlini”, ricercatore e giornalista recentemente scomparso.

l concorso ha 3 categorie:

  1. “premio Vicenza”, di 1.000 € aperto a tutte le scuole della provincia di Vicenza;
  2. “premio Redomino plus” di 2 anni di hosting Plone avanzato del valore commerciale di 1.080 € aperto a tutte le scuole del territorio italiano;
  3. “premio Redomino base” di 2 anni di hosting Plone base del valore commerciale di 360 € aperto a tutte le scuole del territorio italiano.

Obiettivo del concorso è dimostrare che le scuole possono essere un luogo in cui realizzare progetti condivisi in cui un risultato è ottenuto con il contributo, anche piccolo, di tutti in ottica di collaborazione e gratuità.

Informazioni le trovate qui: http://www.premioscuola.it